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Stefano Botti
Le sue 16 poesie in Riflessioni
In questo silenzio di pioggia
il vibrare degli asfodeli
trasmette all’aria una carezza lontana.
Parole cantano la nostalgia
della vita vissuta
e la paura di quella a venire.
Ritorno alla mia terra
isola perduta
dove il tempo ha lasciato
ricordi
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| Esploro con la mente
sconfinati cieli di galassie
L’universo cerca nell’umano tormento
il bagliore accecante della sua prima alba
Il verbo si è fatto carne con parole d’amore
lasciate per noi sopra una Croce
Atei passi affaticati in
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| Sono ovunque
vecchi fondali di teatro riciclati
favole recitate a stento.
Nessuno applaudirà questa sera
il concerto nella vuota platea
sotto un cielo addormentato.
Brucio nel silenzio della notte
freddi seminari
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| Oggi mi prende il tuo pensiero
sei apparsa all’improvviso
perché non c’è nessuno d’abbracciare.
Ascolto il nostro silenzio
l’inquietudine mi fa compagnia.
Immagini in bianco e nero
solo i tuoi occhi sono colorati.
Gioco a nascondino
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| Nella luce soffusa del camino
si muovono pallide ombre,
cavalcando insegne di memoria
raggiungono il cuore.
Vedo il tuo viso
sfuocato nella luna,
il debole bagliore dei tuoi occhi
che bruciano in antichi cieli.
Non ci sono catene
ma solo tenui
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| Sediamo fantasmi
attorno una tavola d’aria
cerchiamo nei piatti vuoti
un inutile sapore
portiamo alle labbra
bicchieri senza vino.
Ora il fuoco è spento
fra noi spazi di cenere.
Nel nostro sguardo
l’ultima favilla fuggita
dove alita il
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| Immobile nella nebbia
come faro sul mare
nuda è la mia ombra nella luce.
Vagabonda inquietudine
insegue onde della tua ultima scia.
Naufrago nei tuoi occhi
che hanno trasparenze
di albe consumate
scogli dove infrangere la mia
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| Lungo la tua schiena
nuda di pensieri
scivolano parole
soffiate come vetro.
Dopo grigie giornate trascinate
è finito il tuo sguardo nella pioggia.
Vedo nelle pozzanghere i tuoi occhi
chiudersi nel mio presente.
Non so
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| Vedo nei tuoi occhi
un tempo già vissuto,
brina di speranza
voluttà di rimpianti.
Sciogli i capelli sopra
quel corpo sconosciuto,
magie di mani
sfiorano la nostra pelle.
Sussurro l'ignoto nome
ad ogni
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| Nuvole bianche come cavalli
rincorrono la nostalgia del tempo.
Vorrei vedere vergini spiagge
senza impronta d’uomo
Notturni elfi accendere fuochi
nella foresta della speranza
Riempire il forziere dei pensieri
con un oceano di stelle
Camminare per
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| Quando le mie mani
non sapranno più
sciogliere la vela
e sulla chiglia della barca
si poseranno i gabbiani,
non pensare che
finisca il tempo
nella profonda baia
dove tramontano i ricordi.
L’approdo è dopo
il cielo
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| Sottile nebbia copre le tracce
lasciate d’antichi pensieri.
Agitati fantasmi
prigionieri dei sogni
pressano l’inesorabile sonno.
Cercano l’anima sommersa
spirito irrequieto dove la carne
rimarrà nella mia esistenza
spettatrice allibita del
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| Nella dimenticanza della valle
sulla silenziosa collina
la pace sembra sia seduta.
In questa solitaria terra
la nera barca approderà
a traghettare il mio cuore.
Sopra il mantello d’erba
tra i legni di una croce senza nome,
ascolterò solo il
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| Tra le cellule polverose
di questo vecchio armadio
il cuore dalla paura nascondo,
giovane amante ad aspettare
al buio nel silenzio.
Appesa alla gruccia dei ricordi
scorre la mia vita,
lamenti di voci lontane
sento scricchiolare nel
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| Vivere ogni giorno
camminando sopra una fune
o isolarsi dal mondo per sempre?
In volontario esilio
da venti d’emozioni spinti,
lasciar la vita
esplorare mari e terre
Col rischio che il corpo
stanco d’inseguire a piedi,
abbandoni lo spirito
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