Stefano Botti

Ulula il vento nelle tenebre
scuote le foglie del maledetto albero,
dove la mia ombra
penzola nella corda ruvida
legata a quel robusto ramo.

Nel cielo sopra il bosco
volano affamati corvi,
vedono i miei occhi
illuminati dalla luna.

Cerca la morte con la falce
tra siepi e vecchi tronchi nudi
il corpo abbandonato.

Sepolto senza croce
in questo sconsacrato campo
non trovo pace.
Il sole d’inverno il legno non scalda
fredda la terra frantuma la bara
come spada penetra le deboli ossa.

Il dolore è profondo
fibra in fibra
esplode nel cuore immerso nel pianto.